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CRITICA DEL DOTT. FABRIZIO BORGHINI
GIORNALISTA E SCRITTORE
Maria Vincenti, ci regala un caleidoscopio di emozioni.
Con variopinti incastri geometrici riesce a dar vita a veri e propri vortici cromatici leggeri come le farfalle che contrappuntano i suoi quadri, avvolgenti e inebrianti da liberare la fantasia dell’osservatore.
Con il suo “divisionismo naif” l’artista trasmette una irrefrenabile voglia di libertà.
Fra le sue figure geometriche triangolari o circolari non è difficile, infatti, rinvenire la sagoma di un’ala di rondine, una pinna di pescecane, la cima di un albero o la sommità di una montagna.
Si intravedono, o forse si intuiscono solamente, stormi di volatili caraibici che solcano cieli tropicali.
La vertiginosa arditezza cromatica di Maria Vincenti rimanda, ovviamente, anche al tema del gioco; E’ invito a inoltrarsi in una struttura labirintica all’interno della quale non è spaventoso, ma gioioso smarrirsi.
Il policromo ventaglio aperto che ci propone l’artista siciliana non è altro che la serena rappresentazione dei suoi rovelli esistenziali rappresentati attraverso un’infinità di soluzioni stupefacenti.
Dott. Fabrizio Borghini